15 febbraio 2012 - Mongardino nella neve!
Borgonuovo stazione - via Moglio - via Mandriolo - via Munarino - via Tizzano - Mongardino.
Pranzo Ristorante da Gio' (11€)
Ritorno per via principale(via Mongardino) fino a bivio Porrettana-
poi bus     
13 Km   disl. 400 m  ORE 4.50

Percorso su strade asfaltate comunali sgombre da neve - Tratto di 1,6 Km di via Munarino con circa 1 m di neve

IL DIARIO DI LAURA ( che volutamente non commento...)

Percorso                 Borgonuovo – Ritirata dI Russia – Mongardino - Sasso Marconi

Partecipanti           Alba, Anna Po, Camilla, Cate, Dani, Iso,Laura, Lucia, Luisa, Sandro, Titti

Durata                     quattro ore e mezzo

 

Caro diario, oggi sono uscita con Avventure nel mondo, ed è un vero miracolo che io sia ancora viva. Alle otto e tre quarti al bar della Meridiana a fare colazione. Patti, che mi ha accompagnato ma oggi non può venire con noi, se ne va raccomandando a Iso: “ Mettili tutti in riga! “. E lei lo farà, soprattutto quando saremo sepolti dalla neve e innalzeremo qualche timida e flebile  protesta. Andiamo alla stazione lì vicino, e sul treno incontreremo Dani , Camilla, Lucia e Titti, mentre Alba salirà alla prima fermata. Scendiamo a Borgonuovo e cominciamo la passeggiata lungo una strada asfaltata. Il cielo è di un azzurro sfavillante e il paesaggio è ricoperto da una delicata tovaglia bianca, punteggiata di migliaia di minuscoli cristalli Swarowski. Chissà quant’è costata. Le vigne disegnano sui pendii un elegante reticolo scuro, e l’effetto d’insieme è di una bellezza assoluta. Dopo un’ora, la strada finisce improvvisamente all’entrata di  una casa,  e davanti a noi si apre una distesa di neve luccicante e incontaminata. Che fare? Le più sagge suggeriscono di tornare in dietro, ma naturalmente prevale l’idea di andare avanti, tanto la strada asfaltata  ricomincerà sicuramente dietro la curva. Sandro fa l’apripista e noi dietro, mettendo i piedi nelle sue orme e affondando fino al ginocchio. Ma dietro la curva c’è solo una grande distesa di neve. Forse dietro quest’altra curva? No, nemmeno. Laggiù si intravede una casa, ci sarà una strada. No. Il paesaggio dev’essere bellissimo, ma noi non possiamo alzare gli occhi, perché dobbiamo mettere i piedi  esattamente nell’impronta lasciata da chi ci precede, il destro nel destro, il sinistro nel sinistro. Andare avanti è  molto faticoso, e sudiamo. Chissà quanto mi toccherà di mangiare, per recuperare il peso che sto perdendo. C’è chi ricorda la ritirata di Russia  sottolineando che morirono quasi tutti; chi si aspetta di veder comparire branchi di lupi; chi si domanda se vedrà ancora i suoi cari; chi suggerisce di chiamare il 112. Sì, così poi dopo leggeremmo sul giornale che un gruppo di anziani, invece di andare ai giardini Margherita, si è avventurato in un’impresa folle, gravando insensatamente sul bilancio comunale. La fatica per tenersi in piedi è improba, Alba e Titti cadono ripetutamente. Io no fortunatamente, perché mi salvano i bastoncini. Ma quando arriveremo alla strada asfaltata, sarà stata pulita? Continuiamo a dissodare la neve,  in lande desolatamente solitarie.“ Volete che mi getti a terra così vi spiano la strada? “dice Cate, e prima che possiamo fermarla si stende sulla schiena, bagnandosi tutta. Incosciente. Sandro cammina davanti a tutti, consultando Google Earth e tenendosi a distanza perché teme, a ragione , che possiamo picchiarlo coi bastoncini. E’ dura e , quando mi sfugge un flebile lamento, Iso mi sgrida. Sì, vorrei vederla lei, con dieci anni e dieci chili in più. E’ dura, ma ci conforta l’idea che quando, un giorno, lo racconteremo ai nostri figli e ai nostri nipoti, potremo dire “ Io c’ero!”. Se ne usciamo vivi, naturalmente. Dopo 20 km ( almeno questa è la lunghezza percepita ) e due ore di cammino. ecco la strada asfaltata! Ed è pulita ! Dopo poco siamo seduti al ristorante, seduti davanti alla grande vetrata sulla valle, tutta splendente di luce. Alba comincia a sventagliarsi e a niente vale ricordarle che siamo in febbraio. Poi arrivano tagliatelle, tortelloni, crescentine … tutto buono come al solito qui. Alla fine portano in tavola dei biscottini di varie forme. “Quale vuoi, quello fatto a stella, quello a cuore… ? “ chiede Anna a Sandro. “ Dato che sei una donna, dovresti offrirmi il cuore “, dice lui. Megalomane. Quando èil momento di pagare, ci chiedono solo 12 euro a testa. Pensa se avessimo contrattato per 18 euro! Ci alziamo per andarcene e mi rendo conto che ho i piedi ridotti a una poltiglia informe, e le gambe non si piegano più. “ Come farò ad arrivare a Sasso Marconi ? “, chiedo. Il giovane cameriere dice che fra poco scenderà a Sasso in macchina, se voglio un passaggio… Ma io ho la mia dignità da difendere e rifiuto. Gli chiedo solo che, se passando mi vede ammucchiata in terra, si fermi a raccogliermi. Usciamo e Cate propone di tornare indietro per lo stesso percorso dell’andata. Non stiamo neanche a risponderle, e prendiamo la strada asfaltata per Sasso. Arriviamo in fondo alla valle e poco dopo ecco la corriera. Il tragitto è breve, comodo e molto economico, perché noi il biglietto non l’abbiamo e a bordo non è possibile farlo. Mi tolgo il berretto e Cate si scandalizza per lo stato dei miei capelli, ma io rispondo che non mi importa a me se non son bella, tengo l’amante mio che fa il pittore, lui  mi dipingerà come una stella… Arrivati a Casalecchio, salgo sulla macchina di Sandro e mi tocca di tirarmi su le gambe con le mani, perché un gran numero di muscoletti che se ne erano stati lì inoperosi tutta la vita, sollecitati in modo eccessivo,  hanno dichiarato forfait. A casa alle cinque e mezzo. E’ stata una giornata indimenticabile.

PRESENTAZIONE