19 giugno 2013 - Cascate Dardagna
Madonna dell'acero - sent 331 - sent. 331/A - Cascate del Dardagna - sent. 333 - sent 337 - Cavone(Ore 2.15) - sent. 335/337 - Vallone della Nuda e rit al Cavone(ore 1.10 A/R) - sent.331 - Madonna dell'acero(ore 1.05)- Tot. Ore 4.30
disl. 350 m 
8,5 Km

IL DIARIO DI ISORA

Partecipanti: Sandro Caterina Titti Isora Antonio.

Ritrovo alla Meridiana alle 8,30 di Sandro, Titti e Isora, partiamo e raccogliamo Caterina sotto casa ,poi a Sasso Marconi sotto la rupe recuperiamo Antonio. Arriviamo a Madonna dell'Acero e appena scendiamo dall'auto apprezziamo l'arietta fresca e frizzante. Partenza per il sentiero 331 verso le cascate del Dardagna: incontriamo boscaioli che stanno facendo legna e pulendo il bosco..bravi, bel lavoro!

Incontriamo delle orchidee Anacamptis Pyramidalis, ci inoltriamo nella faggeta dove incontriamo diversi faggi secolari e tanti faggi molto più giovani; il sottobosco è pieno di fiorellini colorati. Stiamo camminando da 20 minuti e ad un tratto si vede Antonio partire a razzo faccia avanti  e atterrare battendo un  ginocchio e una mano e, a razzo come era caduto si rialza e dice di non essersi fatto nulla. Si cammina bene, ogni tanto c'è un po di aria così si arriva al Dardagna e alla prima cascata, apprezziamo il fresco che sale dal ruscello, sostiamo a contemplare lo spettacolo dell'acqua che scende attraverso i massi, dietro gli alti fusti dei faggi. Continuiamo a camminare a fianco del ruscello contemplando le cascate prima dal basso poi dall'alto e comunque è sempre un piacevolissimo spettacolo che la natura ci riserva. Durante una sosta a una cascata Caterina si mette a fare streching su un sasso per allungare la schiena ma perde l'equilibrio, travolge il mio zaino ai piedi del masso e plana su un masso a monte e più veloce della luce è in piedi dicendo di non essere caduta. Titti dice "non c'è due senza tre ora Isora tocca a noi", Caterina conferma che lei non è caduta. Alla fine delle cascate lungo il sentiero che porta al Cavone incontriamo 5 persone che scendono e si vede che non sono dei gran camminatori e chiedono se le cascate sono lontane, noi diciamo che non sono lontane però è bello vederle tutte fino in fondo. Arriviamo al lago del Cavone alle 13 e decidiamo di mangiare, ci sediamo a un tavolone tra gli alberi e ci infiliamo la camicia perché l'aria e frizzante. Antonio riceve una telefonata e sentiamo che sta elencando i ns. nomi non ricordando Titti che gli suggeriamo, e non vuole crederci pensando che sia un soprannome,:disquisizioni su Titti Concettina e Mosca tra Caterina e Sandro. Alle 13,45 decidiamo di salire ancora fino al Vallone della Nuda, partiamo andando a sinistra e come al solito ci siamo sbagliati, ritroviamo il sentiero verso destra che sale abbastanza costeggiando un ruscello che scende con diverse cascate e Caterina le chiama cascate del Dardagnino, a fianco del ruscello ci sono una quantità industriale di non ti scordar di me, di  calta palustris di colore giallo splendido e tanti altri piccoli fiorellini . Arrivati al vallone si presenta a ns. occhi una scena spettacolare:  tre canaloni ghiacciati con ancora neve, il ruscello che scorre con le rive piene di colore azzurro e giallo intenso, le pareti delle montagne di un verde smeraldo, e dulcis in fondo troviamo anche il fior di stecco(Dafne mezereum), Caterina capisce fior di sterco e non  si spiega perchè questo nome. Titti non era mai venuta a fare questa camminata, e  pensava di fermarsi al lago e non salire otre per paura di non farcela, ora è felicissima di avere scelto di fare un po di fatica in più, quello che ha visto è unico e ne è valso la pena.  Incontriamo altri fiori tipo viole gialle  narcisi bianchi crochi violetta e tanti altri di cui non sappiamo il nome. Ci sdraiamo a fianco della neve a prendere un po' di sole; alle 14,45 decidiamo di rientrare e fare una sosta al rifugio per una fetta di torta ai mirtilli, un succo di mirtillo o una birra. Scegliamo di rientrare a Madonna dell'Acero dal sentiero e non dalla strada asfaltata, facciamo il sentiero che scende per direttissima e all'imbocco del sentiero rincontriamo i camminatori del mattino, chiediamo se hanno fatto tutte le cascate ma ci dicono di no: pensiamo non siano grandi camminatori però apprezziamo la loro voglia di muoversi. Arriviamo a Madonna dell'Acero ci fermiamo a guardare lo spettacolo delle montagne davanti e dopo una sosta di 10 minuti riprendiamo la strada verso Bologna, non troviamo traffico e sorpresa neppure all'entrata di Casalecchio troviamo la fila, a casa alle 18,30 felici di quello che i ns. occhi hanno visto e con al ns. attivo una giornata di temperatura mite, visto che a Bologna ci sono ancora 34 gradi.

 

 

CALTA PALUSTRIS

MIOSOTIS

ECCO IL VALLONE GLACIALE DELLA NUDA

LA CIMA DEL CORNO

VIOLA CALCARATA

DAFNE MEZEREUM (FIOR DI STECCO)

CUMULO CHE AVANZA MINACCIOSO

NEVE

CROCHI

PRIMULA ORECCHIO D'ORSO

LA TITTI ALL'OMBRA

DISTESE DI MIOSOTIS

ANEMONE NARCISIFOGLIA

TORTA DI MIRTILLI AL CAVONE

INIZIAMO LA DISCESA VERSO MADONNA DELL'ACERO

PRENDIAMO IL SENTIERO 331 CJHE NON PASSA PER LE CASCATE

ECCOCI AL SANTUARIO