16. 21 dicembre 2011 - Rodiano di Marano
Rodiano - Denzano - calanco Villabianca e ritorno
ORE 2.20 
 7,5 Km 
disl. 250 m

 

SLIDE-SHOW

IL DIARIO DI LAURA

Destinazione                  Rodiano di Marano

Partecipanti effettivi     Alba, Anna Po, Anna Ch, Cate, Dani, Iso, Laura, Luisa, Lucia, Patti, Sandro, Titti

Partecipanti conviviali  Angela, Giulio, Isa, Miriam

Partecipanti virtuali       Gabri, Gio, Lula, Pino

Durata                              due ore e mezzo

 

Alle otto e tre quarti ci passa a prendere  Lula. C’è anche Gabri, che è  incazzatissima , cosa preoccupante in una che di base ha un carattere pessimo, ti aspetti che da un momento all’altro ti azzanni alla giugulare. Quando poi sarà troppo tardi, e ci saremo ammalati tutti noi chiusi in uno stretto abitacolo con i virus che sfrecciano all’impazzata, ci dirà che ha l’influenza. Per tutto il tragitto da Casalecchio  alla Muffa cercheremo di convincerla a tornarsene a casa , ma lei non vuole sentire ragioni. Dice che ormai ha deciso  . Noi spariamo nel buio , non sapendo cosa possa far breccia nella sua testaccia e diciamo che  1) è un’untrice  2) cambiare idea è indice di duttilità e non di debolezza   3) potrebbe prendersi la polmonite e morire, lasciando soli  i suoi poveri nipoti, che noi col cavolo che li badiamo. 4) faremo tutto il viaggio coi finestrini aperti per bonificare l’aria, e siamo sotto zero. Lei resiste impavida ma, quando ritorniamo dopo aver fatto colazione lasciandola lì da sola in macchina, uno degli strali che le abbiamo lanciato ha colpito nel segno, e accetta di tornare a casa. Però non c’è posto per me e Patti nelle altre macchine, così Lula ci deve portare fino a Rodiano.

Arrivati lì ci salutiamo e loro ripartono. Fuori due. Sandro va a parlare con la signora della trattoria, che ci prega di arrivare a mangiare all’una, memore forse dell’altra volta quando siamo arrivati alle due e mezzo.
  Alle dieci e mezzo cominciamo la passeggiata, andando verso Denzano – “ Come si chiama questo paese? “ chiedo ripetutamente a Patti che oggi ha inaugurato un sorriso bellissimo, ma ha qualche difficoltà a pronunciare la zeta. Il cielo è tutto ingombro di cirri, ma c’è il sole e l’aria è frizzante, anche se probabilmente siamo saliti sopra lo zero.

 Il paesaggio è splendido, con bei calanchi sullo sfondo e grandi macchie di velluto verde tutt’intorno – finalmente, erano anni ormai che non mi permettevo più di usare questa espressione. Arrivati alla chiesa del paese, Sandro ci fa notare la lapide dedicata  a un parroco dell’Ottocento che si chiamava Nobili ma che non poteva aver nulla a che fare con me – dice - perché di nome  si chiamava Modesto.

MONTE BALDO E PASUBIO

IL CIMONE

CORNO ALLE SCALE

                                                                                    GLI "INTIPERLEMANI"

                                                                                         DOLOMITI DEL BRENTA

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 Dopo un’ora e un quarto facciamo dietro-front. Quando ormai siamo a due passi dalla trattoria, notiamo un edificio basso e lungo in rovina. Non potremmo restaurarlo e andarci a vivere tutti e sedici con una sola badante?

 

 

 

 

Arriviamo alla trattoria in orario perfetto, e lì troviamo Angela, Giulio, Isa e Miriam, che sono appena arrivati. Mancano solo Gio e Pino, ma nel frattempo entriamo.

 

 

 

 

BELLISSIMI BIGLIETTI DI NATALE REALIZZATI DAL PATTARIN

Ordiniamo e , mentre aspettiamo il primo, telefonano i due dispersi per dirci che sono  a  Rodiano di Tolè. “ E’ colpa mia, ho cercato Rodiano su Internet assieme a Pino e l’ho aiutato  a scegliere quello sbagliato “ dice Dani. L’avrà fatto per depistarlo? Mah, chi può dirlo. Loro vogliono tornare a casa , ma Sandro dice che non sono molto distanti da noi, che vengano che li aspettiamo. “ Pino, ma cosa vuoi andare a fare a casa, che tua moglie è qui?  Delle seghe? “ – dice Sandro, ma Gio che fa da tramite non vuole trasmettergli  il messaggio.  Dopo un po’ ci telefonano e ci dicono che hanno sbagliato strada e che quindi si sono persi d’animo e stanno tornando a casa, Fuori altri due, peccato. Oggi ne avrai cose da scrivere nel diario, dice Titti. Non sa che le cose migliori che scrivo sono quando non succede niente, perché questo attiva la mia creatività. Arrivano i primi –non devo dimenticare per la prossima volta che i migliori sono i tortelloni. E poi crescentine, tigelle, formaggi, salumi, nutella, tutto buono. Man mano che le bottiglie si svuotano l’allegria divampa. Io ho gli occhi lucidi e dico cose insensate, ma non sono la sola. Ridiamo raccontando barzellette e ripassando le battute di Bergonzoni e cantiamo anche canzoni natalizie, con risultati deprecabili. Poi caffè, grappa e  nocino.

 

 Dopo esserci molto divertiti, alle quattro ce ne torniamo a casa.