22 ottobre - Castel del Rio
Mattina . Castelnuovo di Bisano - sent. 805 - Monte Bibele - sent 803a - Necropoli  ORE 2  disl. 200 m  6 Km

IL DIARIO DI LAURA

Mercoledì 22 ottobre 2014

Destinazione Monte Bibele – Castel del Rio ( un rito che ci piace ripetere ogni anno )

Partecipanti Ale, Antonio, Cate, Dani, Iso, Laura, Lucia, Maurizia, Miriam, Patti, Pino, Titti, Sandro

Durata due ore e mezzo

Alle otto e mezzo alla Meridiana. Siamo solo in cinque, perché incontreremo gli altri otto dislocati in vari punti della provincia. Partiamo e la conversazione cade subito sull’incontro di ieri del nostro club di lettura, in cui abbiamo parlato del Pasticciaccio di Gadda, che ha dato a me e Patti grandi soddisfazioni ma che ci è costato moltissimo impegno e fatica. Una bella Gadda da pelare, come ha detto Sandro. Il quale mi rimprovera perché non ho scritto il diario della due giorni al Lago Santo. Perché avrei dovuto farlo, dato che non sono andata in passeggiata con loro? E poi, avrei dovuto dire che aveva rivolto a noi ragazze l’invito ad andare a trovarlo singolarmente nella sua camera? E che l’invito era andato a vuoto? Certo che no, non avrei mai potuto farlo, dato che odio il gossip. Avrei dovuto dire che noi ragazze eravamo tutte gelose di Jasmina? No, mai. A Pian di Macina incontriamo un primo gruppetto, di cui fanno parte Maurizia, una simpatica new entry e Dani, casualmente in visita a Bologna. Proseguiamo e a Zena – giustamente famosa perché è lì che io e Patti ci siamo scambiati il primo bacio – incontriamo Ale ed Antonio. Bene, adesso ci siamo tutti. Ci dirigiamo verso Monte Bibele ( così chiamato perché abbondava di sorgenti ) e in un punto imprecisato parcheggiamo e cominciamo la passeggiata. Sono le dieci e venti. L’aria è tiepida – tranne nei punti spazzati dal vento. Il cielo è terso, di un bell’azzurro, con qualche nuvola bianca là in fondo che, come dice Dani, sembra crema da barba. Chissà quanti soldi ci saranno voluti per metterne assieme tanta! Attraversiamo grandi prati di un verde furibondo. La luce è bellissima, abbagliante. Il sentiero è abbastanza facile tranne in due punti, uno con delle roccette scoscese e scivolose e uno con della ghiaina infida. Dopo un percorso aperto, entriamo in un bosco piuttosto fitto, con una sola radura panoramica sulle colline che digradano dolcemente a valle.

Arriviamo al sito archeologico di Monte Bibele. Le tombe sono state aperte, i reperti portati al museo di Monterenzio, poi sono state richiuse e adesso c’è solo un paletto che le contrassegna. Prendiamo la strada del ritorno. A un certo punto una folata di vento si porta via il cappello di Titti e Pino si precipita giù per una scarpata pericolosissima per recuperarlo. Un eroe.

Arriviamo alle macchine e partiamo per Castel del Rio. All’una e mezzo siamo al ristorante Gallo, dove veniamo tutti gli anni – sempre con grande piacere - per mangiare funghi, tartufi e castagne. Patti ordina i tortelli di marroni perché dice che dopo la lettura di Gadda i suoi si sono tutti frantumati. Quasi tutti seguono il suo esempio, e saranno buonissimi. Per secondo praticamente tutti prendiamo porcini fritti con polenta fritta e squacquerone - che dire sublimi è dir poco. Dopo svariati brindisi – alla nostra new entry, al compleanno di Rita, perché l’amore trionfi e per altri pretesti – finiamo con un liquore di marroni. Usciamo dal ristorante tutti felici. Sono le quattro passate e il cielo si è annuvolato. Passiamo davanti al bar dove, qualche anno fa, il nostro amico Massimo entrò e ordinò da bere. Avevamo mangiato le crescentine e lui disse che aveva una gran sete, dopo tutta quella gnocca, lasciando i vecchietti seduti lì con gli occhi sgranati e un filo di bava invidiosa all’angolo del labbro. Andiamo al posto dove l’anno scorso avevamo comperato dei marroni, ma è chiuso. Il cielo è corrucciato, fa freddo, è tardi, quindi decidiamo di prendere la strada del ritorno, senza nemmeno andare a visitare il ponte a schiena d’asino. A casa alle sei.