25 MAGGIO 2016 - Zocchetta

Zocchetta - sent. 426 -Zocca - sent. 428 - sent. 426/a - Poggiolo - Zocchetta
disl. 200 m     8,5 Km     ore 4, reali 2.30.

IL DIARIO DI LAURA

25 maggio 2016

 Percorso           pellegrinaggio ai bar dell’Appennino

Partecipanti      Cate, Laura, Sandro, Titti

Durata              due ore e mezzo di “cammina” e altrettanto di “mangia”

 Alle nove meno un quarto alla Meridiana, dove Patti è venuto a salutare gli amici perché per ora camminate non può farne. A parte Titti, sembra di essere tornati agli albori del Cammina e mangia, solo che allora parlando facevamo progetti per l’avvenire, mentre oggi ci comunichiamo in  dettaglio solo i vari dolori articolari. La prima tappa la facciamo al calanco  di Ciano, spettacolare con le sue creste argillose a lama di coltello e la sua trionfale fioritura di sulla, molto scenografica. Il cartello esplicativo informa che la fauna comprende falchi, faine, caprioli , e di questo noi ce ne infischiamo, ma ahimè, cinghiali, e questo significa zecche. Mentre che sono lì che ammiro il paesaggio a bocca aperta, mi ci entra un insetto. Prima cerco di sputarlo fuori ma non ci riesco, così lo deglutisco. Buono. A Montombraro ci fermiamo al bar a comprare le sigarette e a fare la terza prima colazione , poi raggiungiamo Zocchetta, dove parcheggiamo e iniziamo la passeggiata. Raggiungiamo Zocchetta vecchia, insediamento di cui si ha notizia dal 1291.  Conserva ancora diversi edifici cinquecenteschi fra cui una casa torre col tetto a capanna che reca sull’architrave della finestra della colombaia una decorazione con sole e raggi. Più recente invece una panchina sghemba che Sandro dice che serve a fare approcci erotici scivolando addosso all’oggetto delle proprie mire. E’ primavera, il cielo è azzurro, l’aria dolce e il verde sontuoso. Camminando io sto dietro con Titti, perché tanto facciamo un anello – questa è una battuta divertente, pero è anche paradossale, non so se ve ne eravate accorti. Arriviamo a Zocca, dove ci fermiamo a prendere l’aperitivo con tanto di arachidi e patatine, poi riprendiamo il nostro anello. Per un bel po’ ci accompagna la vista bellissima del Cimone , ancora coperto da striature di neve. Camminiamo svelti per andare più in fretta delle zecche, ma io verrò beccata lo stesso. Ci fermiamo a ridosso di una piccola costruzione in mezzo al nulla per mangiare . Quando abbiamo finito, telefoniamo a Cleo e le diciamo che quando torneranno a Bologna andremo a San Luca a piedi per ringraziare la Madonna, ma lei insiste perché ci mettiamo almeno i calzini. Riprendiamo il sentiero per Zocchetta e quando ci arriviamo ci fermiamo al bar a prendere diversi generi di  conforto. Il bar è anche ristorante e c’è un  cartello che dice che ci si potevano mangiare i tortelli con la mortadella. Accidenti, se lo sapevamo… A casa alle cinque.

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